Il "Cerchio della Vita" in futuro sarà sostenibile

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre crescente attenzione da parte dei media e dei social verso ciò che viene definito green, sostenibile o rinnovabile; questa attenzione si è evoluta al punto da rendere il “green” una tendenza sempre più attuale e diffusa. Per certi versi è innegabile che lo sia effettivamente diventato e, d’altra parte, non possiamo certamente dispiacerci se viene ritenuto figo, ed al tempo stesso virtuoso, essere attenti e rispettosi nei confronti dell’ambiente e del pianeta.

A conferma di questa tendenza è l’evidenza dei fatti. Progetti e prodotti sono sempre più attenti al concetto del rispetto ambientale, ma lo sono soprattutto le strategie di marketing, le quali dimostrano che, ora come ora, se sei green, o se affermi di esserlo, vendi di più.

Fino a qui niente di male. Sicuramente una maggiore visibilità delle tematiche ambientali adesso, molto probabilmente faciliterà il processo di sensibilizzazione e di informazione che verrà negli anni futuri. Si, perché l’errore più grande che si rischia di commettere è di considerare le realtà green come modaiole, temporanee e passeggere, mentre la realtà ci dice l’esatto opposto.

Il futuro è, e deve essere, green. La sostenibilità non è la moda del momento, il rispetto ambientale non è una mera strategia di vendita, e tutto questo perché non ci troviamo di fronte ad una semplice tendenza del nuovo millennio che, fatto il suo corso, cadrà nel dimenticatoio.

Non sottovalutate le enormi potenzialità di un futuro che metterà al centro delle proprie strategie di sviluppo la sostenibilità. L’innovazione tecnologica si sta muovendo in questo senso, ingegneria e design stanno pensando sempre più green, la nostra quotidianità inizia ad essere impregnata di messaggi e segnali per un mondo più educato e sostenibile.

Cogliendo i segnali, la domanda a cui dobbiamo iniziare a cercare di rispondere è semplice: se non è solo una moda allora perché è così importante?

Primo indizio: innanzitutto è importante perché la sostenibilità è, in realtà, un nuovo modello di business, già studiato e applicato in diversi casi e la conversione è già in corso. Il modello sostenibile è interamente costruito sul principio dell’economia circolare, teoria che ha rivoluzionato il modo di pensare la produzione ed il consumo.

Una ricerca di Accenture, contenuta nel libro “Circular Economy: dallo spreco al valore” sostiene che la conversione in modelli di business sostenibile può assicurare un ritorno economico, entro il 2030, di circa 4.500 miliardi di dollari. La transizione verso il modello economico circolare e sostenibile è la più grande possibilità di rivoluzione economica globale degli ultimi 250 anni.

Il secondo indizio è fresco fresco, arriva dal Berlin Energy Transition Dialogue 2017, tenutosi il 21 e il 22 marzo. In questa sede è stato presentato un rapporto stilato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile (IRENA) sulle prospettive di una transizione energetica.

Le due agenzie hanno stimato che l’annullamento della presenza del carbone dal settore energetico potrebbe portare, entro il 2050, ad una riduzione di oltre il 70% delle emissioni di anidride carbonica. Questo obiettivo sarebbe raggiungibile con il “solo” impegno rinnovabile degli Stati facenti parte del G20 e permetterebbe di non superare la soglia dei +2° del riscaldamento globale, il tutto generando un incremento del PIL globale e creando nuovi posti di lavoro.

Ultimo indizio. Non è un segreto che i trend dei ritmi di consumo e di comportamento tenuti finora dall’umanità rappresentino un serio pericolo per il pianeta Terra. La strada seguita fino ad oggi non è più percorribile, salvo andare incontro a gravi conseguenze nei prossimi decenni.

La sostenibilità merita il rispetto che gli spetta in quanto unica soluzione concreta, vincente e perseguibile per la salvaguardia ed il rispetto del nostro pianeta e delle generazioni che verranno.

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