Croma - Un esempio di sostenibilità sociale




Come vi ho raccontato più volte nei precedenti articoli, la sostenibilità non deve essere considerata come un’esclusiva ambientale.

Se proviamo a fare un esercizio molto semplice, possiamo osservare come la definizione stessa del termine rimandi al concetto di tutela e preservazione. Facile quindi immaginarsi come la sostenibilità trovi senso e applicabilità anche in campo sociale.

In questo articolo voglio raccontarvi di come, dall’idea di alcuni ragazzi, sia nata una realtà il cui obiettivo è la tutela e la comunicazione con gli altri attraverso l’uso dell’arte. La realtà in questione è Croma, generata da passione artistica e volontà di servizio per la comunità.

Per capire di cosa si tratta, ho intervistato i creatori di Croma ed ecco a voi cosa mi hanno raccontato.

Parliamo di Croma: perché è nata e con quali obiettivi?
Croma, molto semplicemente, nasce dall’esigenza di vivere il fare artistico e musicale finalizzato al benessere dell’altro. L’obiettivo è l’organizzazione e la realizzazione di laboratori artistico-musicali didattici e creativi, incontri di Musicoterapia e Arte terapeutica, individuali e di gruppo.

Questi laboratori sono e saranno proposti a scuole, centri di aggregazione e strutture sanitarie, associazioni e istituzioni, privati in contesti di disabilità o difficoltà e, in generale, a chiunque sia interessato ad affrontare determinate problematiche avvalendosi della musica e delle arti visive.

Chi sono i fondatori di Croma e qual è la loro esperienza?
Siamo due Artisti terapisti e un Musicoterapeuta, i cui percorsi, di studi e di vita, si sono incrociati. Dalla nostra collaborazione è nata l’idea di creare un gruppo che potesse agire nel sociale tramite musica e arte. Queste ultime ci circondano; perché non permettere a ciascuno di avvicinarvisi e sperimentarle? Brancusi diceva: “Le cose d’arte sono specchi nei quali ognuno vede ciò che gli somiglia”.

Il potere del fare creativo genera crescita interiore, e abbiamo avuto la fortuna di sperimentarlo in prima persona, quindi ora il nostro obiettivo è trasmetterlo agli altri, in particolar modo a chi ha più bisogno.

Perché Croma?
Il nome Croma, così come il nostro logo, unisce l’aspetto pittorico del colore, quindi inerente all’ambito visivo, al campo musicale, in quanto Croma è la nota che ha per durata un ottavo.

Croma è all’inizio della sua storia, quali sono gli obiettivi che vi ponete per il futuro?
Il futuro è tutto davanti a noi! La ruota ha appena cominciato a girare e deve ancora capire su che terreno si sta muovendo: è il momento di spingerla e di portarla verso orizzonti lontani.

Noi ci siamo uniti con l’intento futuro di allargare i nostri campi d’azione; l’auspicio è quello di riuscire a coinvolgere altre figure professionali, sempre mantenendo come denominatore comune l’arte, ma spaziando, ad esempio, verso i campi della psicologia o della pedagogia. Siamo fermamente convinti che questo possa favorire la creazione di una rete di interazione culturale e professionale, fondamentale per la crescita individuale e sociale.

Una battuta conclusiva?
Siamo agli inizi, ma abbiamo comunque un bel bagaglio di esperienza sulle spalle. Venite a trovarci sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook per conoscerci meglio e per vedere quali sono i nostri progetti già realizzati e in programma.


Oltre a ringraziare i ragazzi di Croma per il tempo e per la loro disponibilità, vorrei chiudere con una riflessione personale sul tema.

Mi piace pensare alla sostenibilità come il contrario di egoismo; mi piace parlare e scrivere di sostenibilità perché vuol dire anche, come in questo caso, raccontare storie ed esperienze di persone che scelgono di dedicare il loro tempo e la loro attenzione al bene comune e non esclusivamente al benessere personale.

Un grande in bocca al lupo ai ragazzi di Croma, bravi! Ci vediamo al prossimo articolo.



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