Addio ghiacci - vedere per credere



In questo articolo vi parlerò di riscaldamento globale, ed in particolare di scioglimento dei ghiacciai.

Questa non vuole essere una trattazione tecnica o politica dell'effetto serra e delle sue conseguenze, ritengo sia già stato fatto da fonti ben più autorevoli e competenti.

L'obiettivo oggi, come sempre del resto, è stimolare una riflessione riguardo gli effetti delle azioni umane sul nostro pianeta in modo da aumentare la sensibiità nei confronti del nostro impatto sull’ambiente.

Come dicevo, il riscaldamento globale è ormai un fenomeno ben noto; il meccanismo che sta alla base di questo processo è molto semplice.

Le temperature crescono a causa dei gas serra, il cui aumento è dovuto principalmente ad attività umane inquinanti.

L'effetto più immediato dell'innalzamento delle temperature è lo scioglimento dei ghiacci. Artide e Antartide vedono ritirarsi i propri ghiacci ininterrottamente, con trend in pericoloso aumento. Stesso discorso per il cosiddetto ‘terzo polo’, costituito dai ghiacciai di montagna.

Giusto per dare qualche numero, secondo il report del WWF “Ghiaccio Bollente”, i ghiacciai alpini globali hanno subito fino ad oggi una riduzione della superficie pari al 75%.

Nel caso specifico dell’arco alpino ‘nostrano’, negli ultimi 50 anni i ghiacci si sono ritirati di circa il 40%, in particolar modo quelli al di sotto dei 3.000 metri.

Se traduciamo in immagini quanto scritto finora possiamo vedere chiaramente qual è l'entità del fenomeno di cui stiamo parlando.

ghiacciaio Chaney,USA, nel 1911 e nel 2005


ghiacciaio Shepard, USA, nel 1913 e nel 2005


ghiacciaio Svartisen, Norvegia, nel 1989 e nel 2017

Oltre al chiaro cambiamento ambientale che lo scioglimento di ghiacci e ghiacciai comporta, quali sono i più probabili rischi per la collettività e per il pianeta?

Proseguendo con i trend attuali si stima che, a fine secolo, si andrà incontro ad un innalzamento del livello dei mari di circa 1 metro; non è pessimismo definire questo effetto potenzialmente catastrofico se si considera che quasi il 60% della popolazione mondiale attualmente risiede in zone costiere.

Stessa gravità per quanto riguarda i rischi derivanti dallo scioglimento dei ghiacciai alpini: stiamo parlando di una quantità di acqua dolce fondamentale ed imprescindibile per oltre 2 miliardi di persone, le quali dipendono dalle acque glaciali per forniture idriche, agricoltura ed industria.


Infine, non sono nemmeno lontanamente calcolabili i danni a cui andrebbe incontro la fauna a fronte di un simile stravolgimento climatico.

Per concludere, cosa possiamo fare? Le attività inquinanti sono alla base del processo distruttivo che è il riscaldamento globale, quindi è di fondamentale importanza ridurre al minimo il nostro contributo all'inquinamento.

Vero è che la reale capacità di reazione su larga scala rimane esclusiva della comunità internazionale, ma questa richiede tempi e processi lunghi e difficili e non può assolutamente essere una giustificazione per l'inattività del singolo.


seguimi su Facebook - Instagram - Twitter

Commenti

Post più popolari