Michelin Vision - il concept 3D amico dell'ambiente








A settembre 2017, in occasione del Movin'On di Montreal, Michelin ha presentato il concept di uno pneumatico che potrebbe stravolgere il concetto tradizionale di "gomma" (breve parentesi, il Movin'On è un vertice globale sulla mobilità sostenibile, organizzato e sponsorizzato dalla stessa Michelin).

In molti ne hanno parlato, vediamo velocemente quali novità tecniche porta il Vision.
  • è organico: la vera rivoluzione risiede nella sua composizione. Il Vision è realizzato con materiali interamente organici e riciclabili, alcuni dei quali provenienti da fonti a loro volta riciclate, e biodegradabili;
  • è privo di camera d'aria: la struttura dello pneumatico ed i materiali impiegati nella realizzazione assicurano rigidità e sostegno interni, il che rende superfluo l’impiego della camera d’aria, quindi addio forature e conseguenti rischi;
  • è ricaricabile: sì, il Vision è ricaricabile. Fondamentalmente, dato che si tratta di un prodotto stampato in 3D, il deterioramento del battistrada potrà essere rigenerato ‘semplicemente’ attraverso una nuova stampa che andrà a ricostruire le parti degradate;
  • è connesso al veicolo: particolare questo che piacerà agli amanti dell’iper-connessione. Sarà infatti possibile collegare il Vision al sistema di infotainment del veicolo, con conseguente scambio di dati e quindi informazioni aggiuntive per il guidatore.


Ora, tolte le evidenti innovazioni tecnologiche che il concept di Michelin porta con sé, mi piacerebbe soffermarmi sul contributo che il Vision potrebbe fornire in termini di sostenibilità ambientale. Gli pneumatici comuni, infatti, sono beni di consumo che presentano due particolari criticità dal punto di vista ecologico: il processo produttivo e lo smaltimento.

La produzione prevede i seguenti passaggi, realizzazione della mescola, macinatura, produzione, vulcanizzazione e, ovviamente, ispezione (sito ufficiale Goodyear). Essa comprende l'impiego di numerosi materiali prodotti attraverso processi industriali inquinanti, prevede l’utilizzo di diverse tipologie di macchinari, varie fasi di combustione ecc. ecc. Insomma, per fare pneumatici bisogna inquinare.

Grazie a Vision lo pneumatico verrebbe prodotto con tecnologia 3D, attraverso l’impiego di stampanti alimentate, per esempio, ad energia pulita; di quanto potremmo ridurre l’inquinamento dovuto alla produzione? Impossibile dare una risposta certa dato che è difficile realizzare una comparativa basandosi su dati effettivi. Rimanendo nelle mere supposizioni, possiamo immaginare che il gap esista, e sia anche bello ampio.

Veniamo allo smaltimento, che fine fanno le gomme delle nostre auto quando terminano il loro ciclo di utilizzo? Si stima che, annualmente, vengano ‘buttati’ due milioni di tonnellate di pneumatici, i cosiddetti PFU (pneumatici fuori uso); questa considerevole quantità ha fatto sorgere nel corso degli anni notevoli problematiche di accumulo.

Bisogna considerare che, oltre alle difficoltà di gestione di notevoli ingombri, lo stoccaggio di PFU rappresenta un potenziale problema per la salute umana: grandi quantità di pneumatici abbandonati possono favorire la formazione di acque stagnanti o costituire un grave rischio di esalazioni tossiche in caso di incendio.


Ad oggi le principali possibilità di smaltimento sono tre, rispettivamente:
  1. Ricostruzione: attraverso la sostituzione delle parti degradate dei PFU (ovviamente il resto dello pneumatico deve essere in buone condizioni).
  2. Riciclo meccanico: fondamentalmente si tratta di vari processi che permettono di prelevare le parti di gomma ancora utilizzabili, da impiegare per produrre nuovi pneumatici.
  3. Termovalorizzazione: i PFU vengono impiegati come combustibile per la produzione di energia in impianti termovalorizzatori.

Le caratteristiche del concept Vision assumono, se confrontate con quelle dei cugini di gomma, un valore imprescindibile sul piano della sostenibilità. L’impiego di materiali organici e biodegradabili assicura una facilità di smaltimento semplicemente ridicola rispetto ai PFU. 

Tutto questo, senza considerare il fatto che ogni pneumatico Vision è predisposto per essere rigenerato, il che significa aumentare esponenzialmente il ciclo vitale e ridurre drasticamente il numero di pneumatici da smaltire in futuro.

Infine Michelin dichiara che, pur trattandosi solamente di un concept, i materiali utilizzati per la progettazione sono già largamente disponibili sul mercato, fattore che permetterà di stringere i tempi per arrivare alla produzione in serie e alla commercializzazione del Vision.


seguimi su Facebook - InstagramTwitter


Commenti

Post più popolari